Punti chiave
- Scopo di un criterio di patch management: Fornisce piani e procedure strutturate per identificare, organizzare per priorità e correggere le vulnerabilità IT utilizzando un software di patch management.
- Vantaggi del criterio: Aumenta la capacità di individuare le responsabilità, documenta processi ripetibili, supporta la gestione del rischio, riduce al minimo i tempi di inattività e semplifica la distribuzione delle patch grazie a ruoli e pianificazioni chiari.
- Cosa deve coprire il criterio: Si utilizza con sistemi operativi, applicazioni, software e apparecchiature di rete, garantendo che tutte le risorse IT ricevano patch tempestivamente.
- Fasi di implementazione: Scegli un software di patch management, mantieni un inventario aggiornato delle risorse, assegna ruoli legati al patching, testa le patch prima della distribuzione e automatizza il processo di patching e la pianificazione delle patch.
- Best practice essenziali: Aggiorna regolarmente il criterio, documenta tutte le risorse, valuta il rischio per organizzare per priorità le patch, applica i protocolli di test delle patch e applicare le patch tramite programmi automatizzati, per una protezione costante.
In campo IT, è possibile che si verifichi qualche imprevisto sui dispositivi e con il software. Queste situazioni spesso comportano rischi e vulnerabilità per la sicurezza, quindi vengono applicate delle patch per correggere i difetti. Il patch management consiste nel gestire l’identificazione e la correzione di queste vulnerabilità nell’ambiente IT.
L’applicazione delle patch è uno dei componenti più importanti nella gestione delle vulnerabilità IT, quindi è fondamentale disporre di un criterio di patch management efficace.
Cos’è un criterio di patch mangement?
Un criterio di patch management consiste semplicemente in piani e procedure per l’esecuzione di un processo di gestione delle patch. Il criterio funge da guida per il processo di patch management e garantisce che le scansioni e le distribuzioni delle patch vengano eseguite correttamente. Ciò viene realizzato grazie all’utilizzo di un software di patch management.
A cosa deve essere applicato un criterio di patch management?
Una criterio di patch management deve coprire il patching per un’ampia varietà di risorse. Esempi di risorse:
- Sistemi operativi
- Software
- Applicazioni
- Apparecchiatura di rete
Elementi chiave di un criterio di patch management
- Descrizione del criterio: Indica lo scopo e gli obiettivi del processo di patch management.
- Ambito di applicazione: Dettagli su quali sistemi, dispositivi e applicazioni sono coperti.
- Ruoli e responsabilità: Elenca i responsabili dell’identificazione, della distribuzione e della verifica delle patch.
- Procedura di identificazione delle patch: Illustra come e quando le patch vengono rilevate o ricevute dai fornitori.
- Valutazione del rischio: Descrive il modo in cui le patch vengono classificate in base alla criticità e all’impatto aziendale.
- Procedure di test: Dettagli per lo staging e la verifica delle patch prima della distribuzione.
- Processo di distribuzione: Specifica la modalità di distribuzione delle patch (manuale/automatizzata, tramite pianificazione e se ci sono piani di rollback).
- Documentazione e reportistica: Requisiti per il monitoraggio dello stato delle patch e la segnalazione di eccezioni o problemi.
- Revisione del criterio: Frequenza e metodo di revisione e aggiornamento del criterio.
5 vantaggi di un criterio di patch management
Poiché il patch management è essenziale per garantire la sicurezza dei software, avere un criterio e delle procedure di patch management ti aiuterà a gestire con successo le patch nel tuo ambiente IT. Ecco cinque vantaggi di avere un criterio di patch management funzionale:
Cpacità di individuare le responsabilità
La capacità di individuare le responsabilità è un vantaggio importante dei criteri di gestione delle patch. Quando è in atto, un criterio aiuta a garantire che i rischi e le vulnerabilità nei sistemi IT vengano effettivamente presi in carico e risolti.
I criteri possono anche tenere conto di tutti i sistemi nel tuo ambiente e aiutarti a gestirli correttamente, dandoti maggiore tranquillità perché sai che le patch vengono scansionate e distribuite correttamente.
Processi documentati
Eseguire numerose scansioni e aggiornamenti software in un sistema è un’operazione complicata, ma con l’aiuto della documentazione, i criteri di patch management possono essere ripetuti e appresi con facilità. La disponibilità di queste importanti informazioni in un criterio aiuta anche a semplificare le operazioni IT aziendali.
Struttura
Un criterio di patch management fornisce una struttura per la gestione e la distribuzione delle patch. Avere una struttura permette al patch management di funzionare senza problemi e permette a te di rimanere organizzato anche quando devi tenere traccia di numerose patch.
Un software patch management autonomo consente di distribuire senza problemi le patch pianificate, perché le distribuisce automaticamente in base a quanto specificato nel criterio di gestione delle patch.
Gestione del rischio
Le patch vengono distribuite per correggere e proteggere i sistemi dai rischi. I criteri di gestione delle patch aiutano quindi a gestire quando, come e a quali sistemi vengono applicate le patch, il che permette di fare fronte ai rischi associati ai software non patchati. La maggiore sicurezza associata a una corretta gestione del rischio è un enorme vantaggio dei criteri di patch management.
Limitazione del tempo di inattività
Un efficace criterio di patch management supporta il tempo di attività dei tuoi sistemi tramite la scansione e la distribuzione di patch software. Queste patch aiutano il sistema a funzionare correttamente e riducono eventuali rischi, il che permette di evitare possibili imprevisti e rende, di conseguenza, ottimale l’esecuzione delle operazioni. La produttività aumenta anche perché i tempi di downtime sono ridotti al minimo o evitati.
Considerazioni sulla conformità e sulle normative
Molti settori sono vincolati da obblighi normativi che impongono il patching tempestivo dei sistemi IT. Gli standard più comuni sono HIPAA (sanità), PCI DSS (dati delle carte di pagamento), ISO 27001 e altri. Il tuo criterio di gestione delle patch deve specificare come garantire la conformità con i framework per te rilevanti e come supportare la preparazione agli audit. Documenta le tempistiche di distribuzione delle patch, la gestione delle eccezioni e la raccolta delle prove a fini normativi.
Rischi legati alla mancanza di un criterio di gestione delle patch
- Vulnerabilità non patchate che portano a violazioni della sicurezza e attacchi ransomware
- Multe per non conformità alla normativa
- Interruzioni di sistema e interruzioni operative
- Perdita dell’integrità dei dati e della fiducia dei clienti
- Incapacità di rispondere rapidamente alle vulnerabilità zero-day
5 passi per creare un criterio di patch management
I criteri di patch management di successo sono completi e includono dettagli su diversi aspetti del patching in un ambiente IT. Per la creazione di un criterio di patch management per l’organizzazione, segui i passi indicati successivamente:
1. Scegli un software di patch management
La gestione delle patch è più efficiente se utilizzi un software specializzato per il patch management. Scopri le migliori soluzioni di patch management leggendo le recensioni degli utenti.
2. Documenta l’inventario delle risorse
Fai un elenco di tutte le risorse dell’infrastruttura IT dell’organizzazione che richiedono aggiornamenti e un patching continuo. Ciò ti consentirà di avere una maggiore organizzazione quando dovrai distribuire effettivamente le patch alle tue risorse.
3. Assegna ruoli di patch management
All’interno del criterio, assegna i ruoli di patching agli utenti finali. Questi ruoli includono: responsabile dell’impostazione del criterio, amministratore delle patch, amministratore di sistema, responsabile della distribuzione delle patch, responsabile dell’impostazione dei criteri di patching e responsabile dell’impostazione dei criteri software.
4. Testa le tue patch
Poiché ogni ambiente IT è unico, le patch possono avere effetti diversi in ambienti differenti. Il test delle patch è fondamentale per garantire che le patch migliorino le prestazioni del software, anziché creare ulteriori problemi.
5. Progetta una pianificazione e un processo di patching
Il patching funziona meglio quando viene eseguito continuamente, in modo da garantire il corretto funzionamento dei sistemi. Ponemon riporta che “il 56% dei professionisti della sicurezza concorda sul fatto che i professionisti della sicurezza passano più tempo a navigare nei processi manuali che a rispondere alle vulnerabilità”. Crea un processo di patching automatizzato per rendere più efficiente la preparazione delle patch, e pianifica la distribuzione delle patch in modo che possano essere applicate regolarmente alle tue risorse.
Le best practice per la creazione di un criterio di patch management.
Sono diversi i punti chiave da tenere in mente durante la creazione di un criterio di gestione delle patch. Seguire le best practice nella fase iniziale di creazione di un criterio renderà più fluido il tuo processo di patch management. Ecco alcune delle procedure consigliate per la creazione di un criterio efficace di patch management:
Tienilo costantemente aggiornato
Mantenere aggiornato un criterio di patch management ti aiuterà a monitorare sempre tutte le componenti del tuo sistema e a far sì che tutte le fasi del criterio si svolgano senza problemi. Aggiorna continuamente lo stato di tutti i sistemi presenti nel tuo ambiente per tenere sotto controllo l’applicazione delle patch e ridurre la possibilità di un rischio per la sicurezza nei tuoi sistemi.
Inventario
Assicurati di documentare qualsiasi hardware, software o sistema presente nel tuo ambiente IT. Avere dei record renderà più semplice tenere traccia di ciò che è stato o non è stato aggiornato e di cioè che dovrà essere aggiornato in futuro. Monitorare gli elementi che supervisioni nel criterio di gestione delle patch ti aiuterà a mantenere tutto organizzato e proteggere i sistemi.
Valuta i rischi e organizza le patch per priorità
È praticamente impossibile dare priorità a tutte le patch di tutti i sistemi contemporaneamente, pertanto è molto importante conoscere il livello di rischio per ciascun sistema. Capire quando e se installare una patch a volte può sembrare una questione complessa, ma una volta comprese le carateristiche uniche della tua configurazione, una piattaforma di gestione IT unificata renderà possibile l’automazione e la scalabilità.
Un patch management efficace comporta la definizione delle priorità degli aggiornamenti in base al rischio e all’impatto sull’azienda. Le priorità vengono di solito organizzate in base ai seguenti fattori:
- Valutazione della gravità: La patch è etichettata dal fornitore come critica, alta, media o bassa?
- Sfruttabilità: Esistono exploit noti per la vulnerabilità in questione?
- Criticità delle risorse: Qual è l’importanza del sistema o dell’applicazione interessata per le operazioni aziendali principali?
- Requisiti di conformità: Uno standard normativo impone la tempestività dell’applicazione della patch?
- Rischi di compatibilità/necessità di test: La distribuzione della patch potrebbe interferire con altri sistemi?
Crea una matrice dei rischi o un processo documentato per stabilire in modo coerente quali patch dovranno essere applicate per prime. Le piattaforme di automazione possono semplificare ulteriormente questo processo.
Test delle patch
Testare le nuove patch software è fondamentale per proteggere i sistemi. Poiché le nuove patch comportano rischi per la sicurezza, devi disporre di un sistema per testare internamente eventuali nuove patch. Se il tuo sistema di test è progettato per essere strutturato come il tuo sistema di produzione, sarai in grado di capire come una patch interagisce con le tue impostazioni e configurazioni. Nel tuo criterio, assicurati di includere la modalità di esecuzione del test delle patch, inserendo l’ambito di applicazione del test e quanto tempo occorrerà prima che una patch venga considerata sicura.
Applicazione delle patch
Dopo aver completato tutti i passaggi di preparazione, ti consigliamo di includere nel criterio le modalità per distribuire le patch nel tuo ambiente IT. Un metodo efficace per applicare le patch è creare una pianificazione automatizzata per definire nel dettaglio quando e come verranno applicate le patch. La creazione di una pianificazione per le scansioni e gli aggiornamenti è uno dei passaggi più importanti per realizzare un criterio di patch management.
Ulteriori informazioni sulle best practice di patch management
L’utilizzo di un criterio di gestione delle patch aiuta a garantire la sicurezza dei dati e riduce l’impegno necessario per tenere traccia della sicurezza degli endpoint. Fornisce inoltre un framework per la scansione e la distribuzione corrette delle patch nei tuoi sistemi.
Risorse aggiuntive:
Per ulteriori informazioni su come eseguire le scansioni e applicare in modo efficace le patch nel tuo ambiente, e per altri suggerimenti per il patch management, consulta la Guida al patch management e alle best practice di NinjaOne.
NinjaOne elimina il lavoro manuale dal patch management grazie alla scansione e al patching automatici e alla possibilità di scegliere se distribuire le patch manualmente o automaticamente.
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Ospite: Sì, assolutamente. Ciò che ha attirato la mia attenzione è il modo in cui viene definito un criterio di patch management: non solo un insieme di regole, ma una sorta di roadmap per l’intero processo di patching. Non si tratta solo di applicare gli aggiornamenti, ma di disporre di procedure chiare, ruoli e valutazioni dei rischi. Questa struttura sembra essere fondamentale, soprattutto se si cerca di rimanere organizzati su molti sistemi.
Conduttore: Giusto. E la portata è più ampia di quanto ci si possa aspettare. Non si tratta solo di desktop o server. Il criterio dovrebbe coprire i sistemi operativi, le applicazioni, il software e persino le apparecchiature di rete. Quindi, praticamente tutto ciò che potrebbe avere una vulnerabilità.
Ospite: Esattamente. E credo che molte organizzazioni sottovalutino questo aspetto, pensando che se i sistemi principali sono stati patchati, tutto è a posto. Ma l’articolo chiarisce che qualsiasi risorsa non patchata potrebbe essere un anello debole. Probabilmente è per questo che si sottolinea la necessità di tenere un inventario aggiornato delle risorse come uno dei primi passi.
Conduttore: Sì, questa è una buona osservazione. Ho notato che vengono anche descritti gli elementi chiave di un criterio, come una chiara descrizione del criterio, la definizione dell’ambito, l’assegnazione di ruoli e responsabilità… ma anche l’identificazione delle patch e le procedure di test. Credo che, senza questi dettagli, sia facile che le cose sfuggano al controllo.
Ospite: Sicuramente. E credo che la fase di test sia particolarmente interessante. Nell’articolo si fa notare che ogni ambiente IT è un po’ diverso dall’altro, quindi una patch che funziona bene in una configurazione potrebbe causare problemi altrove. Ecco perché si consiglia di avere un processo formale per testare le patch prima di distribuirle ovunque. È un passaggio che a volte le persone saltano quando hanno fretta.
Conduttore: Sì, e spesso si tende a saltarlo, soprattutto se si è sotto pressione per risolvere una vulnerabilità in fretta. Ma suppongo che i criteri servano proprio a questo: costringono a rallentare e ad assicurarsi di non creare nuovi problemi mentre si cerca di risolvere quelli esistenti.
Ospite: Giusto. E poi c’è tutta la parte dell’automazione. L’articolo suggerisce di automatizzare il più possibile, come per esempio pianificando la distribuzione delle patch, per evitare che qualcosa venga dimenticato. Ma credo che sia necessario un equilibrio, dato è importante mantenere comunque una supervisione umana per la valutazione del rischio e le eccezioni.
Conduttore: Sì, penso anch’io. A proposito di rischio, l’articolo parla molto di come organizzare per priorità le patch in base all’impatto sull’azienda, alla gravità e ai requisiti di conformità. Non si tratta di applicare ogni patch disponibile nel momento in cui viene rilasciata, ma piuttosto di essere strategici: quali sono i sistemi più critici o quali sono le vulnerabilità che vengono effettivamente sfruttate.
Ospite: È interessante, perché significa riconoscere che non si può fare tutto in una volta. Si parla anche di costruire una matrice dei rischi o di utilizzare piattaforme di automazione per aiutare a stabilire le priorità. È realistico, soprattutto per le grandi organizzazioni.
Conduttore: E poi, naturalmente, ci sono i vantaggi di avere un criterio in vigore. L’articolo elenca responsabilità, processi documentati, struttura, gestione del rischio e riduzione al minimo dei tempi di inattività. Credo che la parte della responsabilità sia spesso trascurata: sapere chi è responsabile di cosa può fare una grande differenza.
Ospite: Sì, altrimenti si finisce con il classico problema in cui tutti pensano che se ne stia occupando qualcun altro, e poi non si fa nulla. Avere ruoli chiari evita la confusione, soprattutto quando si presenta un’urgenza.
Conduttore: Per quanto riguarda la conformità, è bene sottolineare che un criterio ben realizzato può aiutare a soddisfare standard come HIPAA o PCI DSS, in quanto documenta l’attività di patching e le eccezioni. Probabilmente si tratta di un problema importante per le organizzazioni che devono affrontare degli audit.
Ospite: Sicuramente. E i rischi di non avere un criterio sono piuttosto importanti: vulnerabilità non patchate, multe a causa di normative non rispettate, tempi di inattività, persino perdita di integrità dei dati. È una sorta di promemoria per ricordare che saltare questo passaggio non è un’opzione.
Conduttore: Sì, la posta in gioco è piuttosto alta. L’articolo si conclude con un processo passo per passo per la creazione di un criterio, a partire dalla scelta del software giusto, per poi documentare le risorse, assegnare i ruoli, testare le patch e infine progettare il processo e la pianificazione. È dettagliato, ma anche piuttosto pratico.
Ospite: Concordo. Mi piace che alla fine vengano aggiunte alcune best practice, come mantenere aggiornato il criterio e come assicurarsi che l’inventario delle risorse sia sempre aggiornato. Non è un’operazione di cui ci si può occupare una volta sola. È necessario rivedere il tutto man mano che l’ambiente cambia.
Conduttore: È vero. È un documento vivo, in un certo senso. Quindi, se qualcuno sta cercando di iniziare, non si tratta tanto di trovare il modello perfetto, quanto di assicurarsi che si adatti effettivamente alle esigenze della propria organizzazione e che rimanga rilevante nel tempo.
Ospite: Sì, ed è importante essere realistici su ciò che si può automatizzare rispetto a ciò che richiede una decisione umana. Il criterio dovrebbe effettivamente aiutare le persone, non solo esistere per mere questioni di conformità.
Conduttore: Giusto. Penso che questo copra la maggior parte dei punti chiave dell’articolo. Grazie per averci ascoltato. Speriamo di averti offerto un’idea più chiara di cosa significa avere un solido criterio di patch management.
Ospite: Sì, grazie per averci ascoltati. Una buona giornata.