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Le 14 principali minacce alla sicurezza informatica che causano costose interruzioni dei servizi

di Lauren Ballejos, IT Editorial Expert   |  
translated by Sergio Oricci
Le 14 principali minacce alla sicurezza informatica che causano costose interruzioni dei servizi immagine blog

Punti chiave

La maggior parte delle minacce informatiche è rappresentata da sistemi non patchati e da una configurazione inadeguata
La mancata applicazione di patch alle vulnerabilità e i server mal configurati rimangono le cause principali delle violazioni della sicurezza. Un patch management automatizzato è fondamentale per ridurre i rischi.

I cyberattacchi più comuni prendono di mira siti web e app attraverso molteplici vettori
Gli attacchi DDoS, DNS hijacking, SQL injection, XSS e CSRF interrompono la disponibilità e permttono agli aggressori di rubare i dati. Le difese stratificate, come i WAF, la convalida degli input e la limitazione del tasso di trasmissione, sono protezioni essenziali.

Le integrazioni di terze parti aumentano la superficie di attacco
I rischi per un ambiente derivanti da script, API e plugin esterni espongono le organizzazioni a malware e compromissione dei dati. La verifica, l’auditing e il controllo delle versioni delle dipendenze aiutano a prevenire gli attacchi.

Lo sfruttamento delle password e il ransomware dominano il cybercrimine moderno
Le credenziali deboli e il riutilizzo delle password consentono il brute force e il credential stuffing. Il ransomware minaccia ulteriormente i tempi di attività e l’integrità dei dati. L’applicazione dell’MFA e il mantenimento di backup sicuri rafforzano la resilienza.

Una sicurezza informatica completa richiede una difesa e un monitoraggio a più livelli
Difesa in profondità, monitoraggio in tempo reale, pratiche di programmazione sicure e una solida pianificazione della risposta agli incidenti garantiscono un rilevamento e una risposta più rapidi e una protezione a lungo termine.

L’infrastruttura web è costantemente sotto attacco nel 2025. I moderni siti web e le piattaforme SaaS non sono solo obiettivi statici, ma risorse operative essenziali da cui le organizzazioni dipendono in ogni momento. I tempi di inattività causati dalle minacce alla sicurezza informatica si ripercuotono immediatamente sui profitti: le aziende perdono fatturato, devono far fronte a SLA non rispettati e rischiano di perdere clienti per ogni minuto in cui i loro servizi sono offline. Secondo Gartner, il costo medio dei tempi di inattività dell’IT è di circa 5.600 dollari al minuto, pari a oltre 300.000 dollari all’ora per molte aziende. Per i team IT e i fornitori di servizi gestiti, anticipare e prevenire queste minacce alla sicurezza non è facoltativo: è fondamentale per mantenere affidabili e sicuri i sistemi rivolti al pubblico.

Perché è così importante? La maggior parte degli incidenti di sicurezza che colpiscono siti web e servizi cloud si basa ancora sullo sfruttamento di vulnerabilità note o di configurazioni errate: semplici errori o aggiornamenti mancati che gli aggressori possono trovare facilmente. Una violazione riuscita non sempre significa una drammatica perdita di dati; spesso gli aggressori causano gravi rallentamenti delle prestazioni, interruzioni su larga scala o creano problemi di conformità e legali che possono danneggiare la reputazione di un marchio. L’unico modo per prevenire, rilevare e recuperare in modo affidabile da questi incidenti è implementare un modello di difesa a più livelli che combini criteri di sicurezza proattivi, monitoraggio in tempo reale e solidi piani di ripristino.

Prerequisiti per la riduzione dei rischi legati alle minacce

Prima di implementare qualsiasi strategia di difesa contro le minacce alla sicurezza web, è necessario disporre di alcuni requisiti per garantirne l’efficacia e la copertura:

Una strategia efficace di riduzione dei rischi deve essere applicata a tutti i siti web, applicazioni web o API rivolti al pubblico, indipendentemente dal fatto che siano ospitate nel cloud, in un ambiente ibrido o in un’infrastruttura tradizionale on-premise. Per affrontare adeguatamente i rischi di sicurezza, avrai bisogno di un accesso a livello di amministratore ai sistemi e alle impostazioni critiche, tra cui le configurazioni del server web, i record DNS, i file di log e i framework applicativi che alimentano la piattaforma.

Un approccio corretto alla sicurezza web dovrebbe essere strutturato a livelli. Ciò significa combinare più difese, come firewall di rete e di endpoint, firewall di applicazioni web (WAF), soluzioni di prevenzione della perdita di dati (DLP) e pratiche di programmazione sicura, per creare una protezione sovrapposta in ogni punto di attacco. Strutturare questi livelli in anticipo fornisce le basi necessarie per un’efficace prevenzione, e capacità adeguate di rilevamento e risposta rapida alle minacce.

Le principali minacce alla sicurezza informatica che causano i tempi di inattività

Attacchi DDoS (Distributed Denial of Service)

Un attacco DDoS (Distributed Denial of Service) sovraccarica un sito web o un servizio online inondando il server con quantità massicce di traffico falso proveniente da più fonti. L’aggressore sfrutta le botnet, cioè reti di dispositivi compromessi, per inviare così tante richieste simultanee che l’infrastruttura bersaglio non è in grado di distinguere gli utenti reali da quelli falsi. Questo satura la larghezza di banda ed esaurisce le risorse del server, rendendo il sito non reattivo o completamente inaccessibile per gli utenti legittimi. Nei casi più gravi, anche i servizi di backend possono bloccarsi, interrompendo le operazioni aziendali correlate.

Impatto:

  • Il sito web diventa lento, inaffidabile o completamente offline.
  • I database di backend, le API o i gateway di pagamento possono fallire a causa del carico di dati.
  • Le interruzioni DDoS prolungate erodono la fiducia dei clienti e causano il mancato rispetto degli accordi sui livelli di servizio.

Riduzione del rischio:

  • Implementa piattaforme professionali di riduzione del rischio DDoS come Cloudflare o AWS Shield per assorbire e filtrare il traffico degli attacchi prima che raggiunga i tuoi server.
  • Implementa il rate-limiting a livello di rete e di applicazioni per limitare il numero di richieste che gli utenti o gli IP possono effettuare in un determinato periodo di tempo.
  • Utilizza le reti di distribuzione dei contenuti (CDN) per distribuire il traffico e scaricare la pressione DDoS dai server di origine, migliorando la resilienza contro i tempi di inattività.

Attacchi DNS (hijacking e amplificazione)

Questa minaccia alla sicurezza dei siti web prende di mira il Domain Name System, fondamentale per indirizzare gli utenti verso i siti web e i servizi corretti. Gli aggressori possono dirottare i record DNS per reindirizzare gli utenti verso destinazioni dannose, per poi praticare phishing, furto di credenziali o spingere l’utente all’installazione di malware. Un altro metodo comune è l’amplificazione DNS, che sovraccarica l’infrastruttura DNS con un traffico massiccio, causando ritardi o interruzioni complete per gli utenti legittimi.

Impatto:

  • Gli utenti possono essere inconsapevolmente inviati a siti web fraudolenti o dannosi, e questo mette a rischio i dati sensibili.
  • Il traffico di siti web legittimi viene interrotto, con conseguenti ritardi di accesso o interruzioni complete.
  • Le aziende possono subire una diffusa perdita di fiducia e guasti a livello di servizio quando gli utenti non riescono a raggiungere i loro siti web o le loro API.

Riduzione del rischio:

  • Abilita il DNSSEC (Domain Name System Security Extensions) per autenticare le risposte DNS e prevenire le manomissioni.
  • Utilizza provider DNS ridondanti per garantire la continuità di funzionamento in caso di guasto o attacco di un provider.
  • Blocca il tuo dominio sulla tua società di registrazione per evitare modifiche non autorizzate ai record DNS o ai trasferimenti di dominio.

SQL injection (SQLi)

Gli attacchi SQL injection (SQLi) si verificano quando un aggressore inserisce codice SQL dannoso nei campi di input di un sito web, come i moduli di login o le caselle di ricerca, con l’obiettivo di manipolare i database di backend. Questa tecnica sfrutta query poco protette, consentendo agli aggressori di leggere, modificare o eliminare dati sensibili, di aggirare i meccanismi di autenticazione o addirittura di bloccare l’intera applicazione.

Impatto:

  • Gli aggressori possono rubare, manipolare o eliminare i dati aziendali critici archivati nei tuoi database.
  • Un attacco di questo tipo può causare l’accesso non autorizzato a informazioni private, come le credenziali degli utenti o i dati finanziari.
  • Interi siti web o applicazioni possono essere oggetto di defacing, interrotti o resi inutilizzabili a causa di tabelle di database manipolate o eliminate.

Riduzione del rischio:

  • Utilizza le dichiarazioni preparate (note anche come query parametrizzate) per garantire che l’input dell’utente non venga mai eseguito come codice.
  • Verifica rigorosamente e garantisci la legittimità di tutti i dati forniti dall’utente per bloccare gli input dannosi.
  • Limita i privilegi del database per gli account delle applicazioni, concedendo solo le autorizzazioni minime necessarie per operare. Non consentire mai la modifica diretta o l’eliminazione di record sensibili, a meno che non sia assolutamente necessario.

Cross-site scripting (XSS)

Il cross-site scripting (XSS) è una delle più comuni minacce alla sicurezza dei siti web. Gli attacchi XSS si verificano quando gli aggressori iniettano script dannosi nelle pagine Web che vengono poi eseguiti nei browser degli utenti ignari. Sfruttando campi di input non validati, gli aggressori possono far eseguire script nel contesto del tuo sito web, e successivamente rubare i cookie di sessione, catturare dati sensibili o rendere il contenuto del web oggetto di defacing.

Impatto:

  • Gli aggressori possono dirottare le sessioni degli utenti, ottenendo potenzialmente un accesso non autorizzato agli account o alle funzioni amministrative.
  • Le informazioni sensibili, come le credenziali o i dati personali, rischiano di essere esposte o rubate.
  • Il deface di siti web, l’iniezione di malware o i reindirizzamenti indesiderati possono danneggiare la fiducia degli utenti e la reputazione del marchio.

Riduzione del rischio:

  • Verifica e convalida tutti gli input dell’utente per eliminare o neutralizzare il codice potenzialmente dannoso prima di elaborarlo o memorizzarlo.
  • Applica la codifica dell’output per garantire che qualsiasi dato restituito al browser sia trattato rigorosamente come contenuto e non come codice eseguibile.
  • Implementa una solida Content Security Policy (CSP) per controllare quali script possono essere eseguiti sulle tue pagine web e bloccare l’esecuzione di codice non autorizzato.

Falsificazione della richiesta di accesso al sito (CSRF)

Il Cross-site request forgery (CSRF) è un tipo di attacco in cui un sito web o uno script dannoso inganna un utente autenticato inducendolo a eseguire azioni non volute su un altro sito in cui ha già effettuato l’accesso, come la modifica dei dati dell’account o l’avvio di transazioni non autorizzate. Sfruttando la fiducia che un sito web ripone nel browser dell’utente, gli aggressori possono inviare richieste contraffatte all’insaputa o senza il consenso dell’utente.

Impatto:

  • Gli aggressori possono apportare modifiche non autorizzate ai profili degli utenti, alle impostazioni degli account e persino alle informazioni finanziarie sensibili.
  • Gli utenti compromessi possono approvare involontariamente pagamenti, reimpostare password o modificare record importanti.
  • Danno alla fiducia degli utenti e potenziale perdita finanziaria o di dati sia per gli utenti che per l’azienda.

Riduzione del rischio:

  • Implementa token anti-CSRF nei moduli e nelle richieste per garantire che le azioni provengano da fonti legittime.
  • Imposta gli attributi SameSite sui cookie in modo che non vengano inviati con le richieste cross-origin, rendendo più difficile per gli aggressori sfruttare le sessioni autenticate.
  • Utilizza i controlli sui referrer per verificare la provenienza delle richieste e blocca le azioni sospette o non richieste che mirano alle funzioni critiche del sito.

Malware injection (backdoor, reindirizzamenti, cryptojacking)

Gli attacchi di malware injection prevedono l’inserimento di codice dannoso nei plugin, nei temi o nei file principali dei siti web per creare minacce persistenti che sono notoriamente difficili da rilevare. Gli aggressori spesso sfruttano le vulnerabilità o i permessi deboli per inserire backdoor o reindirizzamenti non autorizzati oppure per distribuire script di cryptojacking che estraggono segretamente criptovalute utilizzando le risorse del tuo server. Questi script iniettati possono rimanere nascosti per lunghi periodi, compromettendo il tuo sito e i dati dei suoi visitatori in modo continuo nel tempo.

Impatto:

  • Gli aggressori possono effettuare un defacing del tuo sito web, alterare il contenuto visivo o reindirizzare i visitatori verso domini dannosi, danneggiando la fiducia e la reputazione del marchio.
  • Il SEO poisoning è una conseguenza di questo tipo di attacchi: i link nascosti o i reindirizzamenti danneggiano le classifiche di ricerca del sito o fanno sì che il dominio venga inserito nella lista nera dei motori di ricerca.
  • Il furto di dati sensibili o la raccolta di credenziali possono verificarsi quando il codice iniettato cattura l’input dell’utente o esfiltra le informazioni su server remoti.

Riduzione del rischio:

  • Monitora regolarmente l’integrità dei file con strumenti automatizzati per rilevare modifiche non autorizzate al codice, ai plugin o ai file di configurazione.
  • Limita le autorizzazioni di scrittura per i file e le directory dei siti web, garantendo che solo gli account e i processi affidabili possano modificare le risorse critiche.
  • Esegui frequenti scansioni dei malware utilizzando soluzioni di sicurezza affidabili per identificare e mettere in quarantena il codice dannoso prima che provochi danni duraturi.

Exploit zero-day

Gli exploit zero-day sono minacce alla sicurezza web che mirano alle vulnerabilità del software, dei plugin o delle piattaforme prima che tali falle siano state pubblicamente divulgate o corrette dal fornitore. Poiché questi punti deboli sono sconosciuti ai difensori e ai creatori dei software, gli aggressori possono compromettere i sistemi immediatamente, senza lasciare il tempo di effettuare patch o aggiornamenti tradizionali.

Impatto:

  • I sistemi, i siti web o le applicazioni web possono essere compromessi all’istante, spesso con conseguente furto di dati, accesso non autorizzato o acquisizione completa dell’ambiente interessato.
  • I team di sicurezza non hanno a disposizione alcun preavviso o soluzione, e questo aumenta drasticamente il rischio di una violazione.
  • Gli aggressori possono utilizzare gli zero-day come primo passo, creando punti di appoggio per ulteriori attacchi interni o per l’esfiltrazione dei dati.

Riduzione del rischio:

  • Utilizza soluzioni di patching virtuali, come i firewall per applicazioni web (WAF), in grado di bloccare i modelli di attacco anche quando le patch del codice non sono disponibili.
  • Imposta avvisi in tempo reale e rilevamento delle anomalie per identificare il prima possibile attività sospette o indicatori di compromissione.
  • Dai priorità alla distribuzione rapida degli aggiornamenti di sicurezza non appena vengono rilasciate le patch e mantieni un processo di patch management maturo per ridurre la finestra di vulnerabilità.

Attacchi brute force e credential stuffing

Gli attacchi di brute force e di credential stuffing utilizzano l’automazione per indovinare rapidamente le password o per provare a utilizzare grandi quantità di credenziali rubate nei moduli di login o negli endpoint di autenticazione. Gli aggressori sfruttano password deboli e l’abitudine comune di riutilizzare i login su più siti web, lanciando tentativi incessanti e ad alta velocità per ottenere l’accesso agli account utente o amministratore.

Impatto:

  • Acquisizione illegittima di account, con conseguenti acquisti fraudolenti, furto di dati o accesso non autorizzato ai sistemi interni.
  • Abuso del servizio, in cui gli account compromessi vengono sfruttati per lo spam, il phishing o il lancio di ulteriori attacchi.
  • Escalation dei privilegi, quando gli aggressori prendono di mira account amministrativi o con privilegi elevati per ampliare la portata della compromissione.

Riduzione dei rischi:

  • Applica l’autenticazione a più fattori (MFA) per tutti gli utenti, in particolare per gli amministratori, per bloccare gli accessi automatizzati anche se le password sono compromesse.
  • Implementa criteri di limitazione della frequenza dei tentativi di accesso e di blocco di questi ultimi, per rallentare o impedire tentativi di accesso ripetuti e falliti.
  • Utilizza i CAPTCHA per impedire ai bot automatizzati di inviare tentativi di accesso illimitati.
  • Implementa strumenti di rilevamento delle anomalie che monitorano gli schemi di login insoliti (come fallimenti multipli dallo stesso IP o spostamenti geografici impossibili) per segnalare e bloccare tempestivamente gli attacchi basati sulle credenziali.

Ransomware su server web

I ransomware sui server web prendono di mira i file e i database critici dei siti web, criptandoli e richiedendo il pagamento delle chiavi di decrittazione. Gli aggressori ottengono l’accesso attraverso vulnerabilità, credenziali deboli o software non patchati, e bloccano non solo le risorse statiche ma anche i sistemi di gestione dei contenuti, i dati dei clienti e le librerie multimediali.

Impatto:

  • L’intero sito web o il database dei contenuti diventa inaccessibile, spesso con conseguente interruzione totale del servizio.
  • Il recupero è difficile senza backup puliti; il pagamento del riscatto non garantisce mai il ripristino completo dell’accesso.
  • I tempi di inattività prolungati possono danneggiare la reputazione dell’azienda, violare gli SLA e comportare sanzioni normative se sono coinvolti i dati dei clienti.

Riduzione del rischio:

  • Mantieni backup immutabili e fuori sede per poter ripristinare i contenuti interessati in modo rapido e affidabile.
  • Distribuisci software di protezione degli endpoint sui server web per rilevare e bloccare i comportamenti noti dei ransomware.
  • Proteggi le configurazioni dei server: disabilita i servizi non necessari, applica un’autenticazione forte e mantieni aggiornati tutti i software per ridurre al minimo le superfici di attacco.

Attacchi Man-in-the-middle (MITM)

Gli attacchi Man-in-the-middle (MITM) si verificano quando gli aggressori intercettano o alterano i dati trasmessi tra gli utenti e il tuo sito web. Questo accade di solito quando le connessioni non sono correttamente crittografate, consentendo agli aggressori di rubare le credenziali o iniettare contenuti dannosi sfruttando Wi-Fi pubblico non sicuro, router compromessi o dirottamenti DNS.

Impatto:

  • Gli aggressori possono dirottare le sessioni degli utenti, ottenendo un accesso non autorizzato ad account o servizi.
  • I dati sensibili, tra cui login, informazioni di pagamento o dati personali, possono essere intercettati e rubati senza che nessuna delle parti se ne accorga.
  • L’integrità dei contenuti del sito web e la fiducia degli utenti sono compromesse.

Riduzione del rischio:

  • Applica ovunque l’HTTPS utilizzando una crittografia forte (TLS 1.2/1.3) in modo che tutto il traffico sia protetto in transito.
  • Abilita le intestazioni HTTP Strict Transport Security (HSTS) per costringere i browser a connettersi solo tramite canali sicuri.
  • Utilizza provider DNS sicuri e il protocollo DNSSEC per evitare lo spoofing DNS che potrebbe reindirizzare gli utenti verso siti dannosi.

Header di sicurezza non configurati correttamente

Gli header di sicurezza nelle risposte HTTP indicano ai browser come gestire i contenuti e proteggere gli utenti dagli attacchi. Quando questi header mancano o sono impostati in modo errato, i siti web diventano più vulnerabili a minacce come il cross-site scripting (XSS), il clickjacking e lo sniffing di tipo MIME, lasciando gli utenti esposti anche se la logica dell’applicazione di base è corretta.

Impatto:

  • Senza gli header corretti, i visitatori possono essere colpiti da attacchi XSS, clickjacking o man-in-the-middle, anche su siti web altrimenti sicuri.
  • Gli aggressori possono ingannare gli utenti con frame, script o contenuti alterati, aumentando il rischio di furto di dati o di acquisizione di account.

Riduzione del rischio:

  • Imposta una header Content-Security-Policy (CSP) forte per controllare quali fonti di codice possono essere eseguite nei browser degli utenti.
  • Aggiungi l’header X-Content-Type-Options per prevenire lo sniffing del tipo MIME e impedire ai browser di interpretare i file come qualcosa di diverso.
  • Utilizza l’header X-Frame-Options per bloccare il caricamento del tuo sito nei frame, proteggendolo dai tentativi di clickjacking.

API non sicure

Le interfacce di programmazione delle applicazioni (API) non sicure espongono dati critici e funzioni aziendali fondamentali agli aggressori quando gli endpoint non dispongono di controlli di sicurezza adeguati. Senza un’autenticazione, un’autorizzazione e una verifica dei dati adeguate, gli aggressori possono sfruttare le falle delle API per accedere o manipolare informazioni sensibili, eseguire azioni non autorizzate o interrompere i servizi connessi.

Impatto:

  • Perdita di dati, come l’esposizione di record dell’utente o dell’azienda attraverso chiamate API non protette.
  • Interruzione del servizio se le API vengono utilizzate in modo illecito per sovraccaricare i sistemi di backend o innescare denial-of-service.
  • Acquisizione degli account ed escalation dei privilegi quando l’autenticazione è insufficiente o i token vengono indovinati o rubati.

Riduzione del rischio:

  • Implementa i gateway API per controllare, monitorare e proteggere tutto il traffico API con criteri coerenti.
  • Utilizza token di autenticazione forti (come OAuth 2.0 o JWT) per verificare ogni richiesta e imporre le autorizzazioni agli utenti.
  • Verifica e assicurati che tutti gli input alle API siano legittimi. Non fidarti mai dei dati forniti da client e implementa controlli di schema o di tipo per bloccare i payload dannosi.

Plugin o componenti CMS non patchati

I siti web che utilizzano i più diffusi sistemi di gestione dei contenuti (CMS) come WordPress, Joomla o Drupal si affidano spesso a plugin e componenti di terze parti per aggiungere funzionalità. Il mancato aggiornamento di questi componenti rende i siti vulnerabili agli aggressori che sfruttano le falle note, spesso portando alla compromissione completa del sito, al defacement o agli attacchi di reindirizzamento.

Impatto:

  • Acquisizione completa del sito, in cui gli aggressori ottengono privilegi di amministrazione o persistono tramite backdoor.
  • Reindirizzamenti che inviano visitatori legittimi a domini di truffa, phishing o malware.
  • Perdita del posizionamento sui motori di ricerca o inserimento in una lista nera a causa di incidenti di sicurezza riconducibili al tuo sito.

Riduzione del rischio:

  • Applica tempestivamente le patch a tutti i plugin, i temi e i componenti principali del CMS e, se possibile, abilita gli aggiornamenti automatici.
  • Disabilita o rimuovi i plugin e i temi inutilizzati per ridurre la superficie di attacco potenziale.
  • Applica il principio del minimo privilegio, concedendo ai plugin o alle integrazioni di terze parti solo l’accesso minimo necessario per il loro funzionamento.

Attacchi alla catena di distribuzione (NPM, JavaScript injection)

Gli attacchi alla catena di distribuzione sfruttano script, librerie o pacchetti di terze parti inclusi nel codice del tuo sito web, come moduli NPM o JavaScript remoti. Quando una dipendenza è compromessa, gli aggressori possono iniettare segretamente codice dannoso direttamente nell’app consegnata al browser di ogni visitatore, consentendo il keylogging, lo skimming dei pagamenti o l’invio di malware su vasta scala.

Impatto:

  • Il malware basato sul browser ruba silenziosamente i dati o le credenziali di accesso ai visitatori del sito.
  • Gli script di keylogging catturano informazioni sensibili come i numeri delle carte di credito o le password degli utenti.
  • Lo skimming dei pagamenti (attacchi in stile Magecart) devia le transazioni o permette di acquisire in modo illegittimo i dati finanziari.

Riduzione del rischio:

  • Implementa gli attributi Subresource Integrity (SRI) per gli script di terze parti per verificare che il codice non sia stato alterato prima dell’esecuzione.
  • Blocca le versioni dei pacchetti nel processo di compilazione (package-lock.json, yarn.lock) per evitare che gli aggiornamenti silenziosi delle dipendenze introducano vulnerabilità.
  • Esegui controlli regolari delle dipendenze utilizzando strumenti automatizzati per individuare, esaminare e correggere i componenti di terze parti a rischio o obsoleti.

Ulteriori considerazioni sulla sicurezza

La sicurezza non consiste solo nel bloccare le minacce note alla sicurezza del web, ma anche nell’istituire processi proattivi e salvaguardie che riducano il rischio e migliorino la capacità di intervento. Ecco le pratiche fondamentali che ogni team IT e di sviluppo dovrebbe adottare:

  • Implementa i firewall per applicazioni web (WAF): Sfrutta i WAF per bloccare automaticamente le firme e i modelli di attacco noti, come SQL injection, XSS e gli exploit bot più comuni, prima che raggiungano le tue applicazioni.
  • Monitora le prestazioni e le metriche del traffico: Controlla costantemente gli indicatori delle prestazioni del sito per rilevare picchi insoliti di traffico, aumento dei tassi di errore o consumo di risorse.
  • Crea e rendi pubblico un piano di risposta agli incidenti: Se assisti clienti con SLA o funzioni aziendali critiche, assicurati che esista un piano di risposta agli incidenti e che sia disponibile per i tuoi clienti, se necessario. Questo migliora la fiducia e il coordinamento della risposta durante un incidente reale.
  • Forma gli sviluppatori su pratiche di programmazione sicure: Istruisci regolarmente i team di sviluppo sui fondamenti dell’ingegneria sicura, con particolare attenzione a framework come l’elenco “OWASP Top 10”. La consapevolezza delle vulnerabilità comuni in contesti di codifica reali riduce notevolmente la possibilità che i bug di sicurezza entrino in produzione.
  • Pianifica valutazioni di vulnerabilità e test di penetrazione: Identifica e correggi in modo proattivo i punti deboli eseguendo scansioni di vulnerabilità di routine e test di penetrazione periodici.

Integrando queste misure, le organizzazioni possono andare oltre la difesa reattiva e ottenere una postura di sicurezza web più resiliente, in grado di resistere alla pressione delle minacce informatiche comuni ed emergenti.

In sintesi

Le minacce alla sicurezza dei siti web sono più varie e avanzate che mai e mettono a rischio tutti i servizi rivolti al pubblico, non solo per quanto riguarda i tempi di inattività, ma anche per quanto riguarda l’esposizione dei dati, le violazioni normative e i danni alla reputazione. Un singolo errore può trasformarsi in una perdita di fatturato e in un danno a lungo termine per il marchio. Per essere resilienti, gli MSP e gli amministratori IT devono adottare misure di difesa profonde che consentano la prevenzione in tempo reale, il rilevamento rapido e la risposta rapida agli incidenti in tutti i livelli della loro infrastruttura web.

In definitiva, la costruzione della resilienza web non è un progetto una tantum, ma un impegno continuo da parte dei team IT e di sicurezza. Grazie a difese complete e strutturate a livelli, e a una cultura di vigilanza continua, puoi restare un passo avanti rispetto all’evoluzione delle minacce e ridurre al minimo il rischio di costosi tempi di inattività o di violazioni.

FAQs

Il backup degli endpoint copia in modo sicuro i dati da dispositivi come laptop e server al cloud o allo spazio di archiviazione offsite, assicurando un rapido ripristino in caso di perdita o attacco.

I tre tipi principali sono i backup completi, incrementali e differenziali; si tratta di diverse modalità per bilanciare le esigenze di velocità, archiviazione e ripristino.

Gli endpoint sono punti di ingresso comuni per gli attacchi; proteggerli aiuta a prevenire violazioni, ransomware e perdita di dati.

Sì, l’MFA aggiunge un secondo livello di verifica, rendendo le password rubate o deboli molto meno efficaci per gli aggressori.

Rilevano tempestivamente le minacce e consentono un rapido ripristino, riducendo al minimo le interruzioni del servizio e la perdita di dati.

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