L'importanza di un piano di disaster recovery

NinjaOne Backup offre ai team IT la certezza di poter recuperare rapidamente da qualsiasi situazione. Grazie alla protezione di file/cartelle e di immagini complete, puoi ripristinare rapidamente singoli documenti o interi sistemi, riducendo al minimo i tempi di inattività e le interruzioni.

E poiché i disastri colpiscono anche i servizi cloud, NinjaOne protegge Microsoft 365 e Google Workspace, garantendo un recupero affidabile di e-mail, file e dati di collaborazione.

Disaster recovery

Scenari reali in cui il backup è importante

Recupero che può essere dimostrato

Test di ripristino che non interrompono le operazioni e guide documentate per verificare quanto si è pronti in caso di disastro. Non si tratta solo di avere dei backup disponibili, ma di poter dimostrare che i sistemi critici saranno di nuovo online entro gli SLA previsti.

Piattaforma progettata pensando alla sicurezza

Crittografia in transito e a riposo, accesso basato sui ruoli, MFA e tracce di audit dettagliate. Conservazione basata su criteri e copie off-site per allinearsi alle best practice della strategia di backup 3-2-1. Aiuta a ridurre i rischi legati al ransomware e alle minacce interne, supportando al tempo stesso gli sforzi in materia di conformità alle normative senza aggiungere complessità.

Visibilità e flussi di lavoro unificati

Visualizzazioni a livello di dispositivo che mostrano lo stato del backup, l’ultimo processo terminato positivamente, la prossima esecuzione e i motivi di eventuali operazioni non riuscite, il tutto contestualizzando le informazioni. Avvisi/ticket integrati e report di conformità esportabili per dirigenti e responsabili degli audit. Un unico luogo per avviare ripristini, raccogliere prove e inviare notifiche alle parti interessate.

Semplicità operativa anche su larga scala

Distribuzione basata su agenti con pianificazione dei criteri, conservazione, esclusioni e assegnazione automatica per i nuovi dispositivi. Processi resilienti (che riprovano o riprendono l’esecuzione), controlli della larghezza di banda e invio di avvisi quando è necessario intervenire.

Funzionalità fondamentali per un disaster recovery affidabile

Backup basati su criteri (immagine e file/cartelle)

NinjaOne consente di definire l’ambito del backup, la frequenza, i periodi di conservazione, le destinazioni (cloud, locale o ibrido), le esclusioni e le limitazioni della larghezza di banda in criteri che si applicano automaticamente a dispositivi e gruppi. In questo modo la copertura è coerente e allineata all’RPO di ciascun carico di lavoro. I server critici possono essere protetti con backup frequenti, mentre gli endpoint possono utilizzare pianificazioni più leggere, in modo da disporre sempre di punti di ripristino recenti e affidabili in tutto l’ambiente.

Image Restore Manager (ripristini bare metal/VM e di test)

Per l’esecuzione, NinjaOne fornisce supporti avviabili per eseguire ripristini bare-metal o VM e supporta test di ripristino che non interrompono le operazioni. Puoi selezionare il dispositivo e il point-in-time, mappare i dischi, usare le chiavi di autorizzazione per l’accesso sicuro e portare il sistema in una destinazione isolata. In questo modo puoi verificare la recuperabilità, misurare gli RTO in condizioni realistiche e documentare le prove senza avere un impatto sulla produzione.

Automazione e scripting (ricostruzione post-ripristino su larga scala)

Dopo il ripristino di un sistema, le funzionalità di automazione di NinjaOne lo riportano rapidamente a uno stato pronto per la produzione. Da un’unica console puoi eseguire script PowerShell, Bash o CMD per riunire i dispositivi a un dominio, riapplicare configurazioni e criteri, distribuire agenti, reinstallare applicazioni, ruotare segreti e standardizzare le impostazioni. L’automazione tramite script di questi passaggi elimina gli errori manuali, riduce i tempi di ripristino e mantiene i risultati coerenti su più macchine e tenant.

Patch management e distribuzione dei software

NinjaOne automatizza gli aggiornamenti del sistema operativo e di app terze parti con approvazioni, finestre di manutenzione e rollout mirati, e può distribuire le applicazioni necessarie subito dopo il ripristino. In questo modo le macchine ripristinate vengono riportate rapidamente allo stato di partenza, si riduce la finestra di esposizione post-incidente e si garantisce che i controlli di sicurezza e conformità (EDR, VPN, monitoraggio) siano attivi prima che il carico di lavoro torni in servizio.

Il nostro impegno per un recupero affidabile: alcuni scenari

Attacco ransomware su un file server in una filiale

Una filiale si accorge di un file server criptato da ransomware. Poiché NinjaOne ha acquisito backup a livello di immagine e di file in base a un criterio organizzato a livelli, l’IT seleziona un punto di ripristino pulito e utilizza Image Restore Manager per ripristinare il server in una virtual machine di standby. Gli script di post-ripristino ricongiungono la macchina al dominio, distribuiscono nuovamente l’EDR e il monitoraggio e riapplicano le condivisioni e le autorizzazioni. Il server torna così operativo entro l’RTO definito e i log dei processi forniscono prove per la registrazione dell’incidente.

Guasto dell'host/interruzione delle operazioni in una sede

Un sito remoto perde un host di virtualizzazione e diverse virtual machine smettono di essere operative. Con i backup archiviati localmente e fuori sede, NinjaOne ripristina i carichi di lavoro interessati su un nuovo hardware della sede, utilizzando il backup dell’immagine completa più recente. Il patch management e la distribuzione dei software riportano rapidamente i sistemi a uno stato integro. Le operazioni riprendono nel giro di qualche ora.

Smarrimento o danneggiamento del laptop di un dirigente (forza lavoro remota)

Un dirigente smarrisce un laptop la sera prima di una riunione del consiglio di amministrazione. NinjaOne ripristina il profilo dell’utente e le cartelle critiche su un dispositivo temporaneo con un ripristino mirato a livello di file, quindi esegue l’installazione di app e la configurazione tramite script per ricostruire l’immagine standard. Il computer è di nuovo conforme e protetto dai criteri e l’utente torna a essere produttivo il giorno stesso, entro l’RPO dichiarato per i dati degli endpoint.

Esercitazione trimestrale di disaster recovery con prove di audit

Con cadenza trimestrale, il team conduce un’esercitazione di Disaster Recovery senza interrompere le operazioni, per soddisfare i requisiti di audit e di assicurazione informatica. Utilizzando chiavi di autorizzazione limitate nel tempo, viene testato il ripristino di sistemi critici in un ambiente VM isolato, si segue una guida con documentazione e si acquisiscono log e screenshot dalla console. L’esercizio consente di misurare RTO/RPO, di evidenziare eventuali lacune da colmare e di produrre un pacchetto di prove pulito per i responsabili degli audit e i dirigenti.

Rendi ripetibile il processo di disaster recovery

Standardizza i criteri, i ripristini di prova e le guide in ogni sede e tenant. Inizia oggi stesso a verificare quanto sei pronto a un’eventuale necessità di disaster recovery con NinjaOne.

Domande frequenti sul disaster recovery

Il disaster recovery (DR) è una strategia documentata utilizzata per ripristinare i servizi IT e i dati dopo un evento dannoso che ha alterato uno stato di funzionamento predefinito. È progettato per soddisfare gli obiettivi di ripristino aziendale definiti da RTO/RPO. Combina criteri e guide passo per passo realizzati per raggiungere questi obiettivi. Il DR è il processo end-to-end che l’IT utilizza per riportare i sistemi a uno stato affidabile e funzionante.

I backup (cloud, off-site o locali) vengono creati a intervalli, non ogni minuto. Quando si verifica un incidente, si ripristina la copia di backup più recente (il punto di ripristino). Ciò crea due inevitabili problemi: alcuni dati recenti possono andare persi e sono necessari tempi di inattività per ripristinare i sistemi.

Per pianificare le azioni, stabilire un budget adeguato e comunicare chiaramente la portata di questi problemi, il settore IT ha adottato due misure standard: RPO e RTO.

RPO (obiettivo del punto di ripristino): l’età massima dei dati che sei disposto a perdere durante il ripristino. Definisce la dimensione della finestra di perdita dei dati. Esempio: RPO = 15 minuti significa che nel peggiore dei casi potresti perdere fino a 15 minuti di modifiche.

RTO (obiettivo del tempo di ripristino): il tempo massimo di inattività accettabile. Definisce la dimensione della finestra di ripristino dal momento in cui si verifica il guasto fino a quando il servizio è nuovamente utilizzabile. Esempio: RTO = 2 ore significa che il tuo piano deve ripristinare il servizio entro due ore.

In pratica, ogni carico di lavoro ha i proprio RTO e RPO, e i backup/le repliche e i runbook (manuali di esecuzione) sono progettati per soddisfarli; infine, i ripristini sono testati periodicamente per dimostrare che questi obiettivi possono essere raggiunti.

Un backup si riferisce a copie di dati create a intervalli con l’obiettivo di poter recuperare le informazioni quando vengono perse o danneggiate.

Il DR si riferisce al piano end-to-end e alle guide per il ripristino dei servizi completi.

In breve, i backup si riferiscono alle copie dei dati e il DR si riferisce alla strategia per utilizzare questi backup, convalidarli ed eseguire le fasi successive al ripristino per soddisfare gli obiettivi di RTO/RPO.

Il disaster recovery può essere classificato in diversi modi, ma tutti gli approcci bilanciano costi, RTO e RPO. Poiché le tecnologie evolvono, queste categorie devono essere considerate come una guida, non come un elenco fisso.

Le strategie comuni di DR includono:

  • Backup e ripristino (ripristino “cold”)
    Il metodo più semplice e meno costoso. I sistemi vengono ricostruiti nello stesso luogo (on-premise o cloud) utilizzando copie di backup. L’RTO può variare da ore a giorni, mentre l’RPO è tipicamente lungo.
  • Sito di DR “cold”
    Si tratta di un luogo alternativo con l’infrastruttura spenta fino a quando non sarà necessario attivarla. Una volta attivato e aggiornato con i backup, può assumere il controllo delle operazioni. RTO e RPO sono più brevi rispetto al ripristino “cold”, ma comunque lunghi; il costo è basso.
  • Sito di DR “warm”
    Un sito parzialmente attivo che viene aggiornato periodicamente. I dati vengono sincronizzati a intervalli, per cui è necessario applicare solo le ultime modifiche. RTO/RPO più veloce rispetto ai siti “cold”, ma con costi più elevati.
  • Sito DR “hot” (attivo-passivo)
    Un sito di standby completamente operativo che riceve una replica continua. Il failover è quasi immediato, con RTO e RPO molto bassi. Ciò comporta un costo decisamente più elevato.
  • Multi-sito attivo-attivo
    Due o più siti gestiscono il traffico contemporaneamente. I bilanciatori di carico distribuiscono il traffico e, se uno si guasta, gli altri continuano a gestire i carichi di lavoro. Offre tempi di inattività e perdita di dati prossimi allo zero, ma è il metodo più complesso e costoso.
  • DR multi-cloud
    I carichi di lavoro sono distribuiti tra diversi fornitori di cloud per aumentare la resilienza e ridurre la dipendenza da un unico fornitore.
  • DR ibrido
    Combina risorse on-premise e cloud. Per esempio, la produzione può essere eseguita on-premise mentre i backup o i sistemi di standby sono ospitati nel cloud. A seconda della configurazione, un DR ibrido può fornire una disponibilità “cold”, “warm” o “hot”.

Varianti cloud-native
In ambienti solo cloud, gli stessi principi appaiono come:

  • Pilot light: Un ambiente minimo viene eseguito in cloud, scalato solo durante il ripristino.
  • Standby “warm”: Una copia ridimensionata ma continuamente aggiornata viene sempre eseguita nel cloud.
  • Multi-sito attivo/attivo: Due o più regioni cloud gestiscono il traffico live; il servizio continua anche se una smette di funzionare.

Una soluzione di disaster recovery (DR) ripristina i servizi IT e la disponibilità dei dati dopo eventi che interrompono le operazioni, siano essi causati da cyberattacchi, guasti hardware, disastri naturali, errori umani o corruzione software. Supporta inoltre i failover pianificati durante la manutenzione. 

Mantenendo copie di backup pulite e consentendo il ripristino su un’infrastruttura alternativa (on-premise o cloud), il DR riduce al minimo i tempi di inattività e la perdita di dati. Una strategia ben progettata ti prepara a qualsiasi scenario in cui le interruzioni superino le soglie RTO e RPO accettabili. 

NinjaOne riduce i tempi di inattività consentendo rapidi ripristini del sistema da backup basati su immagini o a livello di file, e permettendo anche ripristini bare-metal su nuovo hardware. Le pianificazioni di backup basate su criteri sono configurate per soddisfare gli obiettivi di RPO, mentre il monitoraggio e gli avvisi segnalano i backup mancati in modo da poter intraprendere azioni correttive. Grazie alle opzioni di ripristino in cloud e in locale e alla gestione remota, i team IT possono ripristinare i servizi in modo rapido e affidabile negli ambienti distribuiti. 

Il disaster recovery (DR) consiste nel riportare online i sistemi IT e i dati dopo un’interruzione. Si concentra sul raggiungimento degli obiettivi di tempo di ripristino (RTO) e punto di ripristino (RPO) attraverso i processi di backup, failover e ripristino.

La pianificazione della continuità operativa o business continuity (BCP) è un concetto più ampio. Garantisce che l’intera organizzazione possa continuare a operare durante e dopo l’interruzione, e riguarda persone, strutture, catene di approvvigionamento e comunicazioni, oltre all’IT.

Per esempio, il DR ripristina un database criptato da un ransomware mentre il BCP assicura che i dipendenti sappiano come continuare ad assistere i clienti fino al ripristino delle normali operazioni.

La velocità di ripristino dipende dalla strategia di disaster recovery scelta e dall’RTO (tempo di inattività massimo accettabile) definito per ogni carico di lavoro. Con un approccio di backup e ripristino di base, il ripristino può richiedere ore o addirittura giorni. Un sito di standby “warm” può ridurre questo tempo a una o due ore, mentre un sito “hot” o una configurazione attiva-attiva può riportare i sistemi online in pochi minuti o addirittura in pochi secondi.

L’automazione di NinjaOne rende il disaster recovery più veloce, più coerente e meno dipendente dall’intervento manuale. I backup basati su criteri vengono eseguiti in base a pianificazioni allineate agli obiettivi RPO, mentre il monitoraggio e gli avvisi segnalano i processi mancati o non riusciti, in modo da permetterti di risolvere i problemi prima che si verifichi un’interruzione.

Durante la fase di recupero, l’automazione semplifica i flussi di lavoro di ripristino, che si tratti di ripristino di file, reimaging di dispositivi o avvio di sistemi completi, in modo che i team IT possano riportare i servizi online rapidamente. NinjaOne può anche automatizzare le fasi successive al ripristino, come la reinstallazione delle applicazioni, la riapplicazione dei criteri o l’invio di aggiornamenti di sicurezza, assicurando che i sistemi non siano solo ripristinati ma anche pronti per la produzione.

Il disaster recovery (DR) aiuta le organizzazioni a soddisfare i requisiti normativi proteggendo l’integrità, la disponibilità e la riservatezza dei dati durante e dopo le interruzioni. Un piano di DR conforme garantisce che le copie di backup siano crittografate in transito e a riposo, archiviate in luoghi geografici approvati e ripristinabili entro gli obiettivi RTO e RPO definiti.

Per il GDPR, ciò significa allineare i criteri di conservazione ed eliminazione dei dati alle tempistiche legali, per l’HIPAA significa garantire che le informazioni sanitarie protette (PHI) rimangano accessibili solo al personale autorizzato e per il SOX significa conservare tracce di audit che dimostrino che i sistemi finanziari possono essere recuperati in modo affidabile.

Sì. La soluzione di disaster recovery di NinjaOne è progettata per proteggere gli endpoint in ambienti on-premise, ibridi e cloud. Le copie di backup possono essere archiviate localmente per un ripristino rapido, nel cloud per una ridondanza geografica o in entrambe le posizioni per un approccio ibrido. Questa flessibilità consente alle organizzazioni di scalare la protezione man mano che i carichi di lavoro passano dall’infrastruttura on-premise ai servizi cloud.

Poiché la gestione è guidata dai criteri e controllata centralmente, i team IT possono applicare gli stessi criteri di backup, conservazione e ripristino in ambienti diversi senza aggiungere complessità. Quando l’infrastruttura cresce o viene modificata, NinjaOne scala con essa, garantendo il raggiungimento degli obiettivi RTO e RPO.

Il disaster recovery offre un ROI più elevato rispetto ai backup tradizionali, riducendo al minimo i tempi di inattività e la perdita di dati. Mentre i backup si limitano a fornire copie dei dati, il DR combina i backup con l’infrastruttura e l’automazione per ripristinare i sistemi in modo rapido e soddisfare rigorosi obiettivi RTO/RPO. L’investimento iniziale è compensato dalla riduzione delle perdite, dal minor rischio in termini di conformità e dal più rapido ritorno all’operatività dopo un’interruzione.

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